Parcheggi prêt-à-porter

Pescara – Quello che non si può fare a meno di constatare, a neanche due mesi dalle elezioni comunali, sono la semplicità e la rapidità con cui le due nuove amministrazioni di Pescara e Montesilvano, con il rinnovato nulla osta di TUA ovvero l’azienda regionale che “vende” trasporto pubblico, hanno ceduto lo spazio della strada parco all’uso automobilistico, ed in modo particolare a quello peggiore che dell’auto si possa fare: tenerla ferma, parcheggiata.
Il Comune di Pescara ha abbassato la tariffa dello scorso anno portandola a 2,00 € per tutta la giornata, vicina al costo di un biglietto del bus, mentre il Comune di Montesilvano l’ha addirittura eliminata, in entrambi i casi azzerando la già inconsistente offerta estiva balneare del trasporto pubblico locale, con il placet totale di TUA, anzi in danno della stessa.
Quindi, cosa abbiamo adesso?
Primo: uno spazio urbano, da diversi decenni usato da pedoni e ciclisti e altre utenze assimilabili, ora viene adibito, ormai da un lustro in “emergenza ordinaria”, a parcheggio auto, e da quest’anno per tutti i giorni.
Secondo: l’uso consolidato viene “traslato”, per quanto possibile, nell’arteria ciclabile laterale nonché in quella pedonale. Per pattini, carrozzine e altri mezzi la cosa diventa palesemente impossibile, mentre per pedoni e ciclisti comincia l’era, irritante per entrambi, della promiscuità.
In conclusione: tutti questi utenti ridurranno la frequentazione di questo luogo a favore delle auto e l’uso più sostenibile di quel tracciato viene sostituito da quello più insostenibile che si possa adottare: il parcheggio.
A ben riflettere, emerge un paradosso: non sono i cittadini, gli utenti dei servizi, in questo caso balneari, presunti quotidiani, ad essere portati presso i luoghi di destinazione, ma sono i parcheggi ad essere creati dove si vuole che le persone possano arrivare.
In sostanza si afferma la logica per cui dove avviene l’erogazione di servizi, bisogna fare in modo che lì arrivino le auto. Peccato che poi, a differenza degli autobus che vanno via, le auto restino lì ad occupare tutto lo spazio possibile e immaginabile, a scapito di altre utenzeche non possono usufruire più di quei luoghi.
A dimostrazione di ciò, c’è l’area di risulta che rimane mezza vuota. Il relativo tasso di saturazione, che non va oltre il 70% (dati PGTU), viene ulteriormente eroso, proprio perché si creano ulteriori spazi auto in altre zone, fino a rendere la città un immenso “spazio parcheggi prêt-à-porter”.
Così Pescara contrasta i cambiamenti climatici.