- Spett.le Presidente del Consiglio,
- Spett.li Consigliere/i comunali
- Spett.le Sindaco
- Spett.le Assessore alla mobilità
Come associazione siamo intervenuti ripetutamente sulla questione del progetto relativo all’adeguamento di Viale Marconi per il tracciato del trasporto pubblico a transito rapido con gli articoli che seguono:
- Via Marconi: alcune proposte per salvare il salvabile
- La città mancata dei 15 minuti
- Mobilità sostenibile: quale piramide per via Marconi
In sintesi, la nostra posizione non può che essere favorevole alla realizzazione di ciò che proponiamo di chiamare “Pescara Eco-Transit” o anche “Nuova Pescara Eco-Transit”.
Il mancato riferimento nel dibattito pubblico a questo elemento è sorprendente. L’opera, infatti, è finanziata nell’ambito del POR FESR ABRUZZO 2014-2020 in base alla “STRATEGIA DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE DELLA CITTA’ DI PESCARA” (SUSS) a sua volta strettamente legata al Programma Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS).
Questo è l’orizzonte attorno a cui le decisioni e il dibattito dovrebbero vertere.
Altro elemento contestuale imprescindibile è L’art. 37 delle NTA del PRG nella parte denominata PARCO CENTRALE” E AREE CONTERMINI. Tra queste si prevede un “Boulevard del Centro”, costituito dalle aree ricadenti in una fascia di circa m. 50, rispettivamente a Est e Ovest dell’asse viario che congiunge il Parco Centrale con l’area del Polo Universitario, lungo le vie Corso Vittorio Emanuele e Viale Marconi, costituente il tracciato del mezzo di trasporto collettivo su sede protetta.
Il fatto che l’Amministrazione non dica esplicitamente che il problema di cui stiamo parlando non riguarda solo Viale Marconi, ma l’intero asse, indebolisce il senso complessivo dell’operazione e rende incomprensibile l’obiettivo di fondo. Favorisce, in altre parole, lo scadimento della discussione su “Viale Marconi a quattro corsie”.
Prima proposta: Organizzare un forum di discussione pubblica e iniziative collegate di comunicazione pubblica attorno al progetto “Nuova Pescara Eco-Transit”.

Naturalmente Eco-Transit deve necessariamente realizzare obiettivi di sostenibilità, per questo è stato finanziato. Per sintetizzare cosa questo significhi, occorre tenere presente il principio della piramide rovesciata degli usi degli spazi pubblici, posta a base anche del PUMS.
Seconda proposta – Per come è progettato oggi il percorso non si conforma a questo principio, perché continua a porre l’uso del mezzo privato al centro del sistema. Consapevoli che al momento una riprogettazione dell’asse viario – per renderlo conforme al criterio della sostenibilità – richiede una pianificazione più complessiva (il piano particolareggiato previsto all’art. 37 del PRG) e ulteriori finanziamenti, occorre elaborare un programma di azione che possa attingere a uno dei molteplici canali di finanziamento messi a disposizione dei Comuni per tali obiettivi. Questa esigenza non deve essere, però, motivo per evitare che fin d’ora si persegua il modello della “piramide rovesciata”.
Ciò che risulta inammissibile, al momento, è la totale esclusione della mobilità ciclistica dal percorso in questione.
Terza proposta. Occorre porre rimedio a questa situazione del tutto anacronistica e per farlo vi sono almeno quattro modi.

Cos’è – Il Codice della Strada classifica di categoria E le strade urbane di quartiere che, assieme alle quelle locali, sono la maggioranza delle strade, quelle spesso con traffico più denso e pericolose all’interno dei quartieri. La Strada E-bis è una strada urbana con limite di velocità di 30 km/h o inferiore, delimitata da appositi segnali di inizio e di fine, dove i conducenti degli altri veicoli hanno l’obbligo di dare la precedenza ai velocipedi.
A cosa serve – Favorisce la mobilità ciclistica diffusa negli ambiti urbani.
In che cosa si differenzia da una normale zona 30? – Che le auto devono dare sempre la precedenza alle biciclette e le biciclette possono viaggiare anche appaiate.
Vantaggi – Per la sua realizzazione non sono richiesti spazi aggiuntivi da dedicare alle biciclette, che hanno sempre la precedenza, e le auto quando le superano devono prestare particolare attenzione e moderare la velocità.
Una via Marconi “zona 30” con gli utenti di Eco-transit, le bici e i pedoni in sicurezza, sarebbe meno lontana da un “boulevard” ove anche il commercio e la vita comunitaria possano rifiorire.